Le regole in un paese civile

Un articolo letto ieri sera sul corriere on-line e riguardante una lotta aperta in Germania tra le reti televisive pubbliche (ARD, ZDF) ed editori minori della carta stampata mi stà facendo riflettere sulla situazione italiana in materia. I vicini teutonici si stanno dando battaglia sul campo di Internet in quanto quella che si definisce “la stampa libera ed indipendente del paese” si sente attaccata dallo strapotere dei due canali televisivi principali. Lo scorso 12 giugno, i länder federali avevano deciso, in un progetto di nuovo contratto tv, che Ard e Zdf potevano pubblicare sui loro siti web solo notizie già date nel corso dei programmi televisivi. Tenete presente che ARD e ZDF sono reti pubbliche per cui i cittadini tedeschi pagano il canone. Ora, il gruppo di editori chiede che le due reti indichino per ogni notizia online la data e il programma nei quali è stata trasmessa in televisione la prima volta. E che questi articoli e video non rimangano nei loro siti più di una settimana. Vi renderete da soli conto che non si stà andando per il sottile ma la cosa che più mi irrita quale italiano e che mentre in Germania si discute di sulla base di leggi già emanate e di nuove regole per il web in Italia siamo invece ancora al medio evo della comunicazione. Senza voler parlare dell’enorme conflitto di interessi che ci impedisce di avere (unico paese in europa) dei codici condivisi riguardo ad esempio alla tutela dei minori sul web (questo anche grazie ai cartelli formati da Telco&Media che appena ne sentono parlare cercano in tutti i modi di bloccare il processo legislativo), in Italia mancano gli editori liberi. E soprattutto mancano gli editori liberi che stanno provando ad investire sul web. Apparte i soliti gruppi noti a tutti chi oggi potrebbe mettersi contro lo strapotere della Rai? Mettiamoci dentro anche Sky e Mediaset ed il gioco è fatto. Gli italiani pagano il canone a RAI e pagano tutta l’editoria italiana (comprese Mediaset e Sky) attraverso contributi che lo stato elargisce a questi soggetti. Per tornare al nostro caso se le maggiori testate giornalistiche e linee editoriali sono nelle mani della stessa persona che guida il governo del paese chi farà valere il diritto dei piccoli editori e dei cittadini ad una informazione aperta e libera su internet? Possiamo affidarci sempre ai soliti Grillo&Travaglio, ottime persone per carità, ma che non hanno il potere di condizionare le potentissime lobbies italiane? Ecco, quello che in Germania oggi è realtà in Italia sembra essere uno di quei discorsi che di solito terminano con un “e che ce vuoi ffà…và così…”. Che tristezza…però pacatamente, serenamente….

Ma per concludere sapete qual’è il vero motivo per cui l’editoria si sente minacciata? Perchè non ha ancora trovato un modello di business vincente per Internet! Le vendite delle copie cartacee dei quotidiani, mensili, settimanali è in caduta libera mentre crescono gli accessi on-line, ma gli editori non sanno come monetizzare questi utenti che preferiscono leggere le notizie in tempo reale durante l’intero arco della giornata! Non voglio mashuppare troppo gli argomenti, difatti al tema dei nuovi modelli di business per la carta stampata dedicherò un post ad hoc, ma iniziative come quelle del NY Times sono sicuramente una delle strade da percorrere.